2013 l’anno della ripresa economica: volere è potere
Si nota un’inversione di tendenza rispetto al recente passato: il Governo ha dato il “là”, le Istituzioni e le associazioni di categoria hanno teso una mano alle imprese. Ora è il momento della svolta
Nei primi sei mesi dell’anno 2012, oltre mille imprese al mese hanno dichiarato fallimento e si sono trovate costrette a chiudere i battenti, per un totale, a giugno 2012, di 6.321 “lutti” in Italia. Lo ha rilevato l’analisi realizzata da Cribis D&B, dalla quale evince come, dal gennaio 2009 siano state complessivamente ben 39.159 le imprese che hanno portato i libri in Tribunale. Quasi un quinto di tutti i fallimenti nel primo semestre 2012 riguarda il settore edile, che si conferma quello in maggiore difficoltà con 1.345 casi di chiusura anticipata. Particolarmente colpito anche il commercio all’ingrosso (461 casi fallimenti nel microlettore dei beni durevoli, 411 fra i beni non durevoli), al quale si aggiungono i 399 fallimenti nei servizi commerciali. A fallire, in Italia, sono soprattutto società di capitali, con 4.839 casi nei primi sei mesi del 2012, il 77% del totale. Solo una minoranza invece sono società di persone (778 casi, pari al 12%) o ditte individuali (704 casi, pari all’11%). La fine del mondo profetizzata dai Maya? No. Perchè, un piccolo segnale di ripresa, in questo annus horribilis si è verificato: sempre dai dati analizzati da Cribis D&B, infatti, si evince come, già nel secondo trimestre del 2012, il numero di fallimenti delle aziende italiane sia in calo (-9%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Segno di come, finalmente, la ruota stia girando. E per il 2013? L’auspicio è che le imprese tricolori imbocchino il percorso della netta ripresa economica: anche il Governo Monti, con il Decreto Sviluppo, sta cercando di incentivare l’avvio di nuove società semplificate a responsabilità limitata (Ssrl) per i giovani Under 35, con capitale minimo sottoscrivibile dai soci pari a € 1,00. In ambito locale, invece, pontino, per l’esattezza, c’è grandissimo fermento. L’entusiasmo per il nuovo anno è palpabile, le Istituzioni e gli imprenditori sono pronti a lottare, coltello tra i denti, per uscire dalle sabbie mobili e riprendere a testa alta il cammino nella giungla degli investimenti. E’ infatti recentissima la notizia di un accordo, di un protocollo d’intesa siglato tra la Provincia di Latina e Confindustria Latina per la realizzazione, nell’area espositiva dell’ex Rossi sud, della “Casa delle Imprese”, un progetto di imprenditorialità integrata con le associazioni con il quale si tenterà, con l’inizio del nuovo anno, di ridare slancio al sistema economico e produttivo locale, di sfidare la crisi economica con soluzioni e proposte innovative, di trovare campi di intervento diversi e spingere sui mercati internazionali le eccellenze pontine, ed, ovviamente, perseguiranno lo scopo di “fare sistema” tra le imprese, aumentando la produttività, abbattendo i costi di gestione e semplificando la logistica. Le parole chiave contenute nel protocollo: innovazione, internazionalizzazione, promozione territoriale, modernizzazione dell’area amministrativa, interventi per le micro-imprese. Si respira quindi aria di un deciso cambiamento tra le Piccole e Medie Imprese pontine e non va dimenticato come le aziende italiane suscitino ancora, imperterrito, un fascino speciale sui mercati esteri. Allora, perchè non pensare positivo, e guardare al nuovo anno con rinnovate ambizioni? Volere è potere, e l’imprenditoria nostrana ha tutte le carte in regola per poter guidare la ciurma alla riscossa. Issando trionfali vessilli su quelle che, non più tardi di qualche mese fa, si prefiguravano come bandiere nere all’orizzonte.