LOGISTICA, INDUSTRIA E TERRITORIO. QUANDO GLI UOMINI FANNO LA DIFFERENZA. IPMAGAZINE è un periodico bimestrale che coniuga imprenditoria, giornalismo e aspetti sociali della vita di tutti i giorni. Il mondo imprenditoriale pontino raccontato dai protagonisti. Il magazine rafforza l’immagine del territorio grazie ad un taglio editoriale diretto, una veste grafica moderna ed all’interazione tra cartaceo e web.
Editoriale di Alessandro Panigutti
L’ultimo in ordine di arrivo sul versante dei riconoscimenti per il territorio pontino è l’inserimento all’interno del progetto Mab (Man and biosphere) di un’area limitrofa al Parco Nazionale del Circeo che comprende quattro comuni, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina e Latina. Anche l’Unesco si accorge che esiste la provincia pontina. Chi continua a non vedere, guarda un po’, siamo proprio noi di questo territorio. E c’è voluta un’azione di forza, con alti dirigenti del Ministero dell’Ambiente e del Corpo Forestale dello Stato per dare man forte al Presidente del Parco, Gaetano Benedetto, nel tentativo di convincere le imprese di Sabaudia e San Felice che il Mab non è un aggravio in fatto di vincoli e divieti, ma un valore aggiunto che conferisce non solo al territorio, ma anche alle attività umane e alle economie del territorio, una patente di eccellenza che pochissimi altri possono vantare. Siamo a questo, alla difesa d’ufficio di un traguardo che andrebbe invece rivendicato e festeggiato. Centoventi chilometri di costa abbondantemente di pregio e delimitata da una fascia collinare ricchissima di storia e suggestioni; un Parco nazionale; un’oasi di assoluto pregio come Ninfa; una serie di siti archeologici che testimoniano del ruolo che il territorio pontino ha avuto nel corso dei millenni, a cominciare dall’errabonda navigazione di Ulisse e al felice sbarco di Enea, fino agli imperatori romani che avevano scelto questa terra per il loro buen retiro dopo gli affanni del governo di Roma caput mundi; la primogenitura dell’idea di un’ Europa federalista che vede la luce su una delle nostre isole, Ventotene; evidentemente tutto questo, insieme al resto, non basta a renderci consapevoli di rappresentare una comunità speciale insediata in un luogo speciale. Difettiamo di una base culturale che ci renda padroni della nostra storia e che ci spinga a scavalcare gli steccati che delimitano la geografia di una provincia, che come tale non può che essere angusta e avara di prospettive. Se non è questo il vulnus della provincia di Latina, certo rappresenta uno degli ostacoli maggiori per il nostro sviluppo. Abbiamo imparato a giustificarci allargando le braccia in segno di costernazione per l’assenza delle infrastrutture che possano proiettarci verso il mondo, ma strade, ponti, ferrovie, porti e aeroporti non sono regali che arrivano dal cielo, bensì conquiste raggiunte combattendo nella trincea della crescita. E’ sufficiente guardarsi attorno: il porto di Gaeta, lo scalo militare del Comani, la piattaforma Intermodale di Latina Scalo, il Mercato ortofrutticolo di Fondi, il polo fieristico dell’Expò Latina, l’asse viario Roma-Latina finalmente avviato verso il raddoppio. Ce ne sarebbe abbastanza per buttarsi nell’avventura della ripartenza, ammesso e non concesso che si sia mai tentato davvero di spiccare il volo, e cominciare da quello che abbiamo per farlo diventare la pista di decollo di quello che vorremmo avere, di quello che vorremmo essere. A chi spetta il colpo a salve del via? La politica non ha saputo regalarci gli uomini giusti cui affidare le nostre speranze e le nostre ambizioni. Il mondo delle imprese è stato anche quello avaro di sorprese. Oggi si affaccia una classe dirigente nuova, più attenta, soprattutto non ingessata di provincialismo, capace di cogliere nei dettagli i tratti di un disegno coerente, complessivo, in grado di sconfinare dai recinti locali e nazionali. Cominciamo a cogliere dalle parole di qualcuno un vento nuovo, europeo, che guarda con favore alle scelte, alla rapidità d’azione, al gioco di squadra, al coinvolgimento di tutte le forze in campo quando c’è in ballo un obiettivo che sia riconosciuto come tale e che meriti di essere perseguito. Stiamo annusando l’aria, forse ci piace illuderci, forse no. Di una cosa restiamo convinti, sono gli uomini a fare la differenza. E prima o poi ne avremo qualcuno che fa al caso nostro. Meglio se sarà più d’uno soltanto direzione@ipmagazine.it